Dialogando con i Nostri Giovani con Marcella Danon!
Ieri sera si è tenuto il terzo incontro del percorso Adulti all'interno di "Culture Shock", un percorso che si incentra sul complesso rapporto Giovani/Adulti, Figli/Genitori, Giovani/Società. Riportiamo preziosi spunti della serata, certi che potranno essere di supporto a ognuno di Noi e Voi!
Cosa ci riporta Marcella, l'ecopsicologa, che ha guidato l'incontro insieme a Denise di Liberi Sogni?
<<Ho parlato di regole della comunicazione, che sono sempre utili…in casa: non interrompere, parlare in prima persona, non giudicare, non interpretare, ...
Dalle risposte dei partecipanti è iniziato uno scambio con condivisione che ha toccato diversi punti:
l’importanza dell’ascolto
la relazione tra l’adolescente che siamo stati e come ci relazioniamo coi nostri figli oggi
La “complessità” dell’adolescenza in generale (cambio fisico, cambio sociale) e ancor di più oggi con questa situazione così difficile per il lavoro, con un forte gap generazionale e con “la guerra “ in atto che ora coinvolge anche bambini e giovani
Il concetto di “ghianda” (citato da Hillman, allievo di Jung) di cui ognuno è portatore, i figli sono già persone con una loro natura che possiamo aiutare a far crescere per quello che sono al meglio, non sono scatole vuote da plasmare o riempire
L’importanza di un rito di passaggio che sancisca il passaggio all’età adulta, l’importanza cioè di sottolineare le concessioni che vengono fatte via via (orario di rientro, chiavi di casa ecc.) come segnali di cambiamento…celebrati
Il cambiamento di ruolo per la madre e la conquista di una relazione col figlio anche come adulto (anche se il processo di passaggio da bambino ad adulto ha bisogno di qualche anno)
l’importanza, per i genitori stessi di “trattarsi bene”, perché ogni severità con se stessi viene riportata sul figlio
L’importanza delle regole e dell’esplicitazione dei limiti e il diverso ruolo del padre
Abbiamo poi fatto un lavoro individuale di riepilogo di un momento di dialogo felice coi propri genitori (quando si era adolescenti) e uno vissuto male, con condivisione a piccoli gruppi e ne è emersa una bella lista di “cose da fare” e “cose da non fare”. Focus su: fiducia, ascolto, rispetto dell’individualità, valorizzazione, gratificazione, sostegno, momenti individuali di tempo insieme. Evitare: umiliazione, svalutazione, mancanza di fiducia e di sostegno abbandonandoli a loro stessi.>>
E Denise cosa ci dice?
<<Tutti hanno dato contributi davvero preziosi e ricchi, facendo emergere tanti aspetti del complesso mondo dell'adolescenza e del rapporto adulti-ragazzi, ma come ci ha detto Marcella all'inizio la buona notizia è che la bacchetta magica esiste e si chiama "ascolto".>>
Alla prossima, il 7 aprile con So.Le.Vol. che a partire da esperienze di volontariato in associazione e non, guiderà una riflessione sulle forme di ingaggio dei giovani, sui loro interessi e motivazioni, sulle forme di attivazione e sulle loro risorse, i loro punti di forza e i bisogni di alleanze.