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A Calolziocorte il bambù è ormai di fama grazie a Culture Shock, al Giardino botanico e a Stefano di

L'incontro è iniziato con l’introduzione del botanico Gabriele Rinaldi, che ha presentato il contesto del Giardino e i progetti attivi per la sua valorizzazione: le manutenzioni del Servizio di Formazione all’Autonomia Artimedia di Vecchia Quercia (servizio diurno per persone con disabilità) e del gruppo Amici Volontari del Giardino Botanico, il progetto didattico-educativo proposto da Comunità Montana e dall’Ecomuseo Val San Martino, il progetto Workstation che ha visto coinvolti dal 2013 diversi adolescenti del territorio nella promozione, animazione del Giardino (con la formazione e il supporto della Coop Liberi Sogni) e, infine, il progetto Culture Shock che prevede momenti formativi e di sperimentazione concreta dei giovani in ambito culturale e, all’interno del quale, si inserisce il workshop di 3 giorni su “Costruire in bambù” e la lezione aperta “Conosciamo il bambù”.


Stefano Martinelli, esperto di Bambuseto, ha poi illustrato le caratteristiche tecniche di questo materiale, molto utilizzato nei paesi asiatici e latino americani anche per la realizzazione di grandi infrastrutture. Pare, infatti, che il bambù sia persino più resistente alle forze di trazione e di compressione dei tondini in acciaio utilizzati nel calcestruzzo armato.

Con stupore i partecipanti hanno ammirato una carrellata fotografica di ponti, luoghi di culto, sculture, interi quartieri, padiglioni e allestimenti (alcuni dei quali progettati e realizzati da Bambuseto) sparsi per il mondo ed interamente realizzati in bambù.


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