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2-8.07.18 - Viaggio nel Bosco Capovolto - campo per ragazzi dai 14 ai 19 anni (dalla 3^ media alla 5

Viaggio nel bosco capovolto è il campo creativo ambientale per i ragazzi delle superiori. Una settimana di esplorazione del rapporto con gli elementi naturali, attraverso diversi linguaggi artistici (musica, teatro, land art), volto ad indagare la relazione tra fantasia, utopia e regole condivise. A campo ultimato, viene rilasciato certificato che attesta le competenze acquisite (utile per i crediti scolastici).

Quest’anno il campo ha avuto come filo conduttore il rapporto con la natura e la scoperta di sé, utilizzando non solo la parola, ma anche il corpo e il movimento. Ogni giornata è stata inaugurata con un rituale ispirato agli sciamani e ad altre popolazioni indigene del mondo, abbinati a momenti di meditazione guidata. I rituali scelti erano tutti legati alla natura, per attivare la conoscenza di sé attraverso la conoscenza dell’ambiente. I ragazzi sono stati divisi in gruppi, cui erano affidate le operazioni di cucina, pulizia e manutenzione ordinaria delle tende e delle strutture. Durante la giornata sono stati previsti diversi laboratori, la maggior parte dei quali è stata dedicata all’arte teatrale, per avvicinare i ragazzi a quel linguaggio e per rafforzare il gruppo, attraverso una dimensione ludico-artistica. In questo modo, il gruppo ha iniziato presto ad affiatarsi ed è rimasto unito fino alla fine, anche mediante momenti di confronto costruttivo. Uno degli esercizi più apprezzati è stato un training di mimesi con la natura, che è consistito nello scegliere un albero, da prendere a modello, per trasformarsi in esso e descriverne le parti – foglie, rami, tronco, radici – descrivendo al contempo una parte di sé. Quanto esperito durante l’esercizio è stato poi riproposto in forma pittorica e le opere sono state esposte al campo. Oltre ai laboratori artistici e teatrali, ci sono stati momenti di dialogo, occasioni di relax e divertimento e di apprendimento di nuove abilità: uno degli operatori, Dario, ad esempio, ha insegnato ai ragazzi i rudimenti dell’arte marziale del Ju-Jitsu. Durante la settimana c’è stato anche un temporale imprevisto, trasformatosi in un emozionante momento di scoperta di sé e delle proprie risorse. Tutte le sere sono state passate in cerchio attorno al fuoco, a cantare e raccontarsi delle storie. Dal primo all’ultimo giorno, gli operatori Caterina e Moreno hanno notato un miglioramento nell’affiatamento del gruppo e nella concentrazione dei ragazzi durante lo svolgimento dei laboratori artistici e teatrali, quindi hanno deciso di chiedere il loro parere sull’idea di realizzare uno spettacolo finale, da inscenare davanti ai genitori. I ragazzi hanno accolto di buon grado la proposta. Poiché erano stati colpiti dal film ‘Il Pianeta Verde’ di Coline Serreau, visto insieme durante il campo, hanno deciso di incentrare lo spettacolo su di esso. I training teatrali sono stati dunque incentrati sull’obiettivo e ogni giorno è stato dato un pezzo di poesia da imparare a memoria, per arrivare poi a recitarla. Nel film ‘Il Pianeta Verde’ si vede lo stridente confronto fra un pianeta utopico, ricco di natura lussureggiante, con una civiltà umana avanti anni luce e la Terra di oggi, avvelenata dall’inquinamento e da uno stile di vita artificiale. Partendo dalla trama del film, i ragazzi hanno fatto un parallelo fra i due mondi visti sullo schermo e i due mondi da loro vissuti: quello del campo, con i ritmi della natura, i rituali, i rilassamenti e i laboratori, e la loro vita quotidiana in un contesto urbanizzato. Si sono poi posti delle domande sui sogni, i desideri che possono essere realizzati e le utopie, viste con i loro occhi. La parte finale dello spettacolo è stata dedicata ai loro desideri per il futuro e le utopie create dalla loro ricca immaginazione, in un'equilibrata alternanza fra sogno e progettualità.


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